Osteopatia e reflusso gastroesofageo

Quando mangiamo l’esofago fa procedere il cibo verso il basso, per poi riversarlo nello stomaco. Il passaggio tra i due è regolato da uno sfintere (LES – sfintere esofageo inferiore), la cui chiusura impedisce il transito inverso, cioè che il contenuto dello stomaco risalga nell’esofago. Quando malauguratamente ciò accade l’acido cloridrico (ed in alcuni casi anche la bile) vengono a contatto con la mucosa dell’esofago provocandone l’infiammazione (esofagite), con possibile insorgenza di sintomi caratteristici, come la pirosi (bruciori). Per quanto non sia considerato un disturbo grave, è uno dei disturbi più frequenti a livello gastrointestinale. Solo in Italia si calcola che ne siano colpiti 4 milioni di persone! Piccoli ed occasionali reflussi sono considerati fisiologici, ma in alcuni casi l’aumentata frequenza e intensità dei reflussi può assumere valenza patologica, evolvendo in ulcere all’esofago, questo perché la parete interna dell’esofago, a differenza della mucosa gastrica, non è in grado di resistere alle aggressione dell’acido cloridrico proveniente dallo stomaco.

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